sabato 23 luglio 2011

Quanto più affascinanti tanto più pericolose: le MEDUSE

 SCIFOZOI
Rhizostoma pulmo, conosciuta come "il polmone di mare", tipica medusa del Mediterraneo, di frequente sulla costa Adriatica. Raramente i suoi tentacoli risultano essere urticanti.

Chironex fleckeri, meglio conosciuta come "vespa di mare"; è l'animale più velenoso del mondo, in grado di uccidere un uomo per arresto cardiaco. Popola i mari dell'Australia settentrionale.

Cotylorhiza tuberculata, meglio conosciuta come "cassiopea", popola il Mediterraneo. Non è una specie urticante.

Carybdea marsupialis, è atlantica ma si sta diffondendo nel Mediterraneo. Provoca grave ustioni e può mettere a rischio la vita dell'intossicato.

Olindias phosphorica, piccola e urticante; popola il Mediterraneo, soprattutto le coste siciliane.

Pelagia noctiluca, meglio conosciuta come "medusa luminosa" a causa della sua bioluminescenza; popola il Mediterraneo e l'Oceano Atlantico e provoca dolorose irritazioni.

Aurelia  aurita, conosciuta come "medusa a quadrifoglio", popola le coste dell'America settentrionale, dell'Europa e del Giappone; in misura minore è presente nel Mediterraneo. E' scarsamente urticante.


Chrysaora  hysoscella, meglio conosciuta come "medusa bruna", è la cugina della Pelagia noctiluca anche se ben più urticante. Popola il Mediterraneo.


IDROZOI
Physalia physalis, meglio conosciuta come "caravella portoghese", popola i mari tropicali e subtropicali ma sporadicamente è stata avvistata anche nel Mediterraneo. Il veleno dei suoi tentacoli può provocare paralisi ed arresto cardiaco.
 
Velella velella, così detta per la particolare forma che presenta, vive in alto mare ma spinta dal vento può avvicinarsi alla costa. E' capace di respirare aria atmosferica. Presenta tentacoli molto urticanti capaci di provocare cicatrici persistenti.

Octorchis gegenbauri, è comune nel Mediterraneo e da marzo a maggio si avvicina alla costa. Il tentacolo più grande contiene lo stomaco. 

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