Dalle indagini statistiche condotte dall'Istat risulta che la CAMPANIA dispone di uno tra i peggiori primati: la più alta percentuale di bambini obesi (36%).
In quest'analisi sono stati presi in considerazione la familiarità (sia nella componente genetica che in quella ambientale), la sedentarietà come stile di vita ed infine lo status socio–economico (in particolare il livello di istruzione della madre ed il giudizio sulle risorse economiche della famiglia).
L’obesità infantile ha una genesi multifattoriale, essendo il risultato di diverse cause più o meno evidenti che interagiscono tra loro; in primo luogo una eccessiva/cattiva alimentazione, legata o meno ad una ridotta attività fisica e a fattori di tipo genetico/familiare; rari i casi di obesità legati ad alterazioni ormonali quali ipotiroidismo o disfunzioni surrenali.
ALIMENTAZIONE - Ci si preoccupa quando il bambino mangia poco ma MAI quando mangia troppo. Un' iperalimentazione nei primi due anni di vita, oltre a causare un aumento del volume delle cellule adipose, determina anche un aumento del loro numero. Ciò determina una difficoltà nell'adulto a mantenere il peso costante e una predisposizione all'obesità.
Da non sottovalutare come fattore di rischio è la ridotta attibità fisica o sedentarietà. Spesso i bambini non praticano attività fisica o vengono accompagnati in macchina dai genitori, prendono l'ascensore anche per evitare pochi gradini, trascorrono pomeriggi interi davanti al computer o alla televisione, non hanno l'bitudine di camminare. L' esercizio fisico è fondamentale per un bambino in crescita perchè lo aiuta a mantenere costante il peso, lo rende più attivo e contribuisce a distribuire in modo proporzionale massa magra ( tessuto muscolare) e massa grassa (tessuto adiposo).
FAMILIARITÀ - I fattori familiari non sono meno importanti di quelli considerati in precedenza. Un'indagine ISTAT del 2000 ha dimostrato che circa il 25% dei bambini in sovrappeso ha un genitore obeso o in sovrappeso. Questa percentuale sale a 34% quando entrambi i genitori sono obesi o in sovrappeso. L'esempio dei genitori è fondamentale! Per quanto riguarda i fattori ereditari sono state evidenziate alterazioni di alcuni geni aventi un ruolo importante nella produzione delle cellule adipose. Studi a riguardo sono ancora in corso.
COSA SI PUO' FARE PER ARGINARE QUESTO PROBLEMA?
Ecco alcuni pratici consigli:- Abituare il bambino a tre pasti regolari: una colazione non abbondante ma sostanziosa, un pranzo e una cena, intervallati da uno spuntino a metà mattina e una merenda il pomeriggio.
- Non premiare il bambino con troppi spuntini, specialmente se ricchi di zuccheri o comunque ipercalorici come merendine, gelati, bevande gassate, succhi di frutta.
- Non insistere quando il bambino è sazio o non ha molta fame; il piccolo potrebbe mangiare solo per far piacere alla mamma o per non essere sgridato; c’è il rischio di ingenerare in lui un rapporto distorto con il cibo.
- Limitare l’introito proteico, alternando il consumo di carne, uova e formaggi, alimenti che non vanno mai somministrati insieme; preferire le proteine del pesce.
- Abituare il bambino ai giochi all’aperto e all’attività fisica; è importante, per un corretto sviluppo; in movimento brucerà molte calorie.
- Svuotare cucina e frigorifero dai cibi tentatori (patatine, merendine, cioccolata, succhi di frutta) e sostituirli con gli alimenti giusti (acqua, tè, frutta, fette biscottate, yogurt).
- Fare del pasto un momento di pausa per stare insieme e parlare (quando si guarda la televisione non ci si accorge di quanto e di cosa si mangia).
- Evitare che il bambino mangi troppo in fretta; così facendo, non si sazia mai e dopo una merendina ne chiede subito un’altra.
- Preferire i cibi fatti in casa ai prodotti confezionati; si calcolano meglio i condimenti e si scelgono le materie prime da utilizzare.
- Eliminare i piatti più elaborati sostituendoli con altri cucinati in modo semplice, senza troppi condimenti; abituare il piccolo ad assumere quotidianamente una quantità discreta di verdure cotte o crude, più ricche di fibre, che riempiono lo stomaco e rallentano l’assimilazione delle sostanze introdotte.
- Moderare le quantità.
- Non associare il cibo all’idea di qualcosa di “speciale”, né usarlo come premio.
- Ridurre il tempo dedicato alla televisione/computer a favore di attività più dinamiche.
- Favorire una regolare attività sportiva cercando di assecondare le preferenze del bambino e la sua sensibilità (dalla passeggiata in bici alla partita di calcio, dal nuoto in piscina alla ginnastica in palestra).
- Sottoporre regolarmente il bambino a visite pediatriche di controllo.
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